mercoledì 6 maggio 2020

LA TEORIA DEI COLORI: STRUTTURA DEL COLORE

Il tema del colore è di fondamentale importanza per tutti coloro che vogliono occuparsi di pittura e arti visive.  

Lo studio della teoria del colore può seguire due aspetti fondamentali: il problema dell'espressione e il problema della struttura. In questo articolo, che inaugura una serie sulla teoria dei colori,  ci soffermiamo sul secondo aspetto, rimandando la trattazione dell'espressione in un altro articolo dedicato (vedi qui).


 

LA TEORIA DEI COLORI: STRUTTURA DEL COLORE la ruota dei colori Blog artistah24.it
Teoria dei colori - Ruota dei colori primari, secondari e terziari




Nella storia dell'arte forma e colore sono sempre stati alleati, ma in qualche modo anche antagonisti; ed il colore è stato spesso considerato come subordinato alla forma. Alcuni psicologi moderni, hanno inoltre associato la forma al ragionamento e il colore all'emozione. Ma fu soltanto nel XIX e XX secolo che, i problemi del colore cominciarono ad essere seriamente discussi sul piano teorico.


Gli studi condotti sul tema del colore hanno riguardato prima di tutto i fattori ottici, chimici e fisiologici che determinano la produzione e la percezione dei colori.

Gli storici hanno poi, hanno preso in esame le varie forme di simbolismo con cui i colori sono stati impiegati nella storia dell'uomo; infine psicologi e antropologi hanno studiato e messo in evidenza come, in culture diverse vengano scelti e preferiti determinati colori.




LA TEORIA DEI COLORI: IL COLORE PURO E LA TONALITA' CROMATICA




I colori di base della percezione visiva sono i tre colori fondamentali: il giallo, il rosso e il blu, dai quali, per mescolanza, discendono tutti gli altri colori che possiamo ammirare nel mondo.


Quando due colori primari si fondono in quantità uguali formano una mescolanza equilibrata definita secondaria.

Le mescolanze che danno origine ai colori secondari sono:


  • Il rosso e il giallo che originano la tonalità arancione
  • Il rosso e il blu che danno origine al colore viola
  • Il giallo e il blu dalla cui fusione otteniamo il verde

Se però le mescolanze tra primari non avvengono in parti uguali ma in modo squilibrato, otteniamo le tonalità definite terziarie.

E' il caso in cui, uno dei due componenti (definito dominante) è presente nella mescolanza in quantità maggiore rispetto all'altro (definito subordinato).

Convenzionalmente si stabilisce un rapporto di due terzi per il colore dominante e di un terzo per il subordinato.

Ogni mescolanza squilibrata produce due tonalità differenti:


  • nella mescolanza rosso e giallo otterremo: un rosso -giallastro (se domina il rosso) e un giallo - rossastro (se domina il giallo)
  • nella mescolanza rosso e blu ci sarà il rosso -bluastro (se domina il rosso) e il blu -rossastro (se domina il blu)
  • nella mescolanza tra il giallo e il blu avremo il giallo -bluastro (se domina il giallo) e il blu -giallastro (nel caso in cui il dominante sia il blu)



LA GIUSTAPPOSIZIONE DEL COLORE PURO NELLA TEORIA DEI COLORI




La giustapposizione (che significa accostamento, avvicinamento) dei tre colori primari, cioè giallo, rosso e blu, non provoca cambiamenti della situazione percettiva.

Solo nel momento in cui due primari si fondono, la mescolanza prodotta acquisisce tensione in modo tale da provocare attrazione o respingimento, se si trova accostata ad altri colori puri oppure ad altre mescolanze.

Secondo la teoria dei colori, avviene un avvicinamento se tra un colore puro e una mescolanza, quest'ultima contiene, in diversi rapporti di quantità, lo stesso colore puro in esame.


Ciascuno dei tre colori primari sono contenuti in 6 mescolanze:


  • IL GIALLO è presente in tre mescolanze con il rosso e in tre con il blu
  • IL ROSSO è presente in tre mescolanze con il blu e altre tre con il giallo
  • IL BLU è a sua volta presente in tre mescolanze con il giallo e in tre con il rosso

Inoltre queste mescolanze di ciascun primario potranno assumere le tre proporzioni:

  1. paritetica (quindi in mescolanza equilibrata)
  2. dominante
  3. subordinata

Quindi avremo nella prima mescolanza tra primari:


  • Giallo+Blu = Verde (in mescolanza paritetica)
  • Verde-giallastro = (con il giallo dominante)
  • Verde-bluastro = (con il blu dominante)

Nella seconda mescolanza:
  • Giallo+Rosso= Arancione (in mescolanza paritetica)
  • Arancione-giallastro  = (con il giallo dominante)
  • Arancione-rossastro = (con il rosso dominante)

Nella terza mescolanza:
  • Rosso+Blu = Viola (in mescolanza paritetica)
  • Viola-bluastro = (con il blu dominante)
  • Viola-rossastro = (con il rosso dominante)


LA TEORIA DEI COLORI - STRUTTURA DEL COLORE  BLOG ARTISTAH24 AUGUSTO GARAU LE ARMONIE DEL COLORE COPERTINA DEL LIBRO HOEPLI
La teoria dei colori - struttura del colore


  












LA TEORIA DEI COLORI: IL CONTINUUM CROMATICO 




La teoria dei colori afferma che per continuum cromatico si intende quell'insieme di colori (puri o in mescolanza) tra i quali esiste un legame prodotto da un colore comune, quindi non si verifica nel caso in cui vi sia l'accostamento di due colori puri, ma solo nel caso in cui un colore puro si giustappone ad una mescolanza che lo contiene (esempio un rosso, accostato ad un arancione) oppure quando due mescolanze sono accostate tra loro (esempio un arancione e un viola dove entrambe contengono del rosso).

Facendo un altro esempio: il giallo non formerebbe un continuum se lo accostiamo ad un rosso-bluastro oppure ad un viola, dato che in nessuna di queste due tinte c'è il giallo.

Per contro, se invece il giallo fosse giustapposto ad un colore giallo-rossastro o rosso-giallastro oppure all'arancione ecco che formerebbe il continuum cromatico; così come lo formerebbe nel caso in cui, lo stesso giallo accostato ad un viola, fosse miscelato con uno dei due colori che formano il viola: il rosso e il blu (ottenendo un verde, verde-rossastro o verde-bluastro).


TENSIONI TRA COLORI PURI E MESCOLANZE SECONDO LA TEORIA DEI COLORI


La teoria dei colori stabilisce che, nel caso di accostamento tra un colore puro (giallo, rosso o blu) con una mescolanza nella quale esso è dominante (mentre il subordinato è uno degli altri due colori fondamentali) la mescolanza ottenuta è percepita come una deviazione del colore puro verso un altro colore.



Una tensione leggermente divergente stacca la mescolanza dal colore puro. Tuttavia avviene anche una tensione in senso opposto: la mescolanza è cioè attratta verso il colore puro dominante.



In questa giustapposizione è in atto quindi una doppia tensione.

Nel caso in cui avessimo invece un accostamento tra un colore puro (poniamo il rosso) e una mescolanza nella quale esso è in quantità subordinata, la situazione si capovolge. La tensione generata da questa giustapposizione è di avvicinamento: si genera cioè un ponte tra un colore e l'altro.


Leggi anche : Il colore spiegato da Van Gogh




Un terzo caso si verifica infine, quando un colore puro è accostato ad una delle mescolanze equilibrate in cui esso è presente (ad esempio il verde, l'arancione o il viola). 

In questo caso avremo una spinta divergente esercitata dal secondo colore data dal ruolo paritario che esso assume nella mescolanza. Avviene pertanto uno squilibrio, che potrebbe essere risolto solo dalla presenza anche del colore che partecipa per l'altra metà alla mescolanza. 

In altre parole, solo nel caso in cui la mescolanza presa in esame, venga a trovarsi tra i due colori puri che la compongono.

Cosi facendo la mescolanza equilibrata trova la sua naturale funzione di ponte tra i due colori fondamentali da cui è formata in quantità paritaria.

Arnheim, grande studioso di teoria del colore, fece notare che in pittura, il colore puro serve spesso a "designare il vertice" di un volume oppure, al contrario, il punto più basso. 

Per esempio nei dipinti di Cézanne, il punto di massima profondità è spesso indicato da un blu puro. Così come il punto più vicino allo spettatore, per esempio di una mela, è indicato negli acquarelli col bianco, oppure nei dipinti ad olio è segnalato da un colore puro.



APICE E LUMINOSITA' DEL COLORE PURO SECONDO LA TEORIA DEI COLORI


Come dicevamo poc'anzi a proposito di Cézanne, il colore puro, all'interno di un continuum cromatico può assumere il ruolo di apice tra le mescolanze alle quali è accostato, e che costituiscono i passaggi graduali.

Se ad esempio, consideriamo un giallo puro, accostato ad un giallo-rossastro e ad un giallo-bluastro (quindi due mescolanze che lo contengono in maniera dominante) il giallo puro emergerà pur mantenendo il legame con le altre due tonalità che lo comprendono.

Dal profilo fenomenico, è la purezza che conferisce al colore (puro appunto) il suo ruolo di apice nella scala cromatica appena descritta.

Inoltre esiste anche un altro fattore che attribuisce al colore puro, il ruolo di apice: la sua luminosità.

Il giallo puro ne possiede il massimo grado in assoluto, ed ogni mescolanza che lo contiene ne avrà di meno. Il colore giallo, quindi, viene collocato al vertice di una scala, formata da tutte le sei mescolanze che lo contengono e lo legano al rosso e al blu (nei vari rapporti di quantità).

Il rosso puro, invece, prevale solo tra le mescolanze che lo legano al blu.

Il blu puro, infine, prevale in luminosità solo ed esclusivamente rispetto alle mescolanze che originano il viola e il blu-rossastro.




IL LEGAME TRA MESCOLANZE SECONDARIE E TERZIARIE



La teoria dei colori stabilisce che i tre colori primari - giallo, rosso e blu - non hanno nessun rapporto tra loro, ognuno è indipendente ed autonomo dall'altro.

Diverso è invece il discorso per i secondari e terziari, dove le mescolanze che li producono interagiscono sempre tra di loro, per la presenza di un colore comune.

L'equilibrio tra i due colori che formano le mescolanze secondarie produce una sorta di calma e di luminosità che produce armonia.

Nelle due mescolanze secondarie giustapposte, sono presenti quattro colori; uno dei quali (dato che i  primari sono tre) è presente due volte:

Arancione e Verde = giallo, rosso e giallo, blu. (due volte il giallo)
Arancione e Viola = giallo, rosso e rosso, blu. (due volte il rosso)
Verde e Viola = giallo, blu e rosso, blu (due volte il blu)

Queste mescolanze e giustapposizioni sono quindi molto importanti per la formazione di un continuum cromatico.

Per quanto riguarda invece, le mescolanze terziarie, che come detto, sono caratterizzate dallo squilibrio dei colori che le compongono, il discorso è più complesso, pertanto sarà oggetto di trattazione separata.


Fonte bibliografica:

Le armonie del colore - Augusto Garau - Ed. Hoepli




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Fonte delle immagini Pixabay



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www.cinziabusto.com

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