I MATERIALI PER IL DISEGNO
Le matite
- matita grassa
- matita 4B
- matita 2B
- matita HB
- matita H
Le matite si distinguono in dure (H) e tenere (B) e di questi due tipi esistono varie gradazioni che vanno dalle durissime 4H, 3H, 2H che vengono utilizzate soprattutto per il disegno tecnico; alle morbidissime 4B, 3B, 2B che invece sono adatte al disegno artistico in quanto permettono la realizzazione di un segno che arriva ad essere molto vicino alla "pennellata".
La matita grassa, è una matita a metà strada tra il carboncino (che è più secco e friabile) e la matita 4B, idonea ad un disegno artistico particolarmente espressivo e vibrato; ha però la caratteristica, a differenza del carboncino, che non può essere cancellata.
Le matite H e HB permettono un segno intermedio rispetto alle sopra citate matite molto dure o molto morbide. Lasciano un segno pulito e deciso, per cui le sceglieremo se vogliamo ottenere un disegno con queste caratteristiche.
I temperamatite, le gomme e gli sfumini
Per fare la punta alle matite di legno si possono usare i temperamatite in metallo, che se di buona qualità sono adatti a tutte le mine (sia dure che morbide); se però le matite sono molto tenere o addirittura grasse, è preferibile utilizzare il temperino a lama (Cutter) perché con il temperamatite capita che la punta si spezzi e rimanga incastrata all'interno.
Per quanto riguarda le gomme è utile procurarsi:
- una gomma da disegno di media morbidezza adatta alle matite da HB alla 2B
- una gomma più dura se invece si utilizzano matite molto dure (H)
- una gomma pane, utile per le matite molto morbide (B) e con i carboncini, perchè premendola o leggermente sfregandola sul foglio si possono asportare segni, sbavature, macchie ecc.
Gli sfumini, non sono indispensabili, però (come dice il nome stesso) sono bastoncini di carta morbida arrotolata, e servono per sfumare il segno di matite morbide o carboncini, pastelli e crete.
Altri materiali utilizzabili nel disegno
Continuando nella sua esperienza di disegnatore, il principiante, dopo aver acquisito un po' di manualità con le matite, può iniziare a prendere in considerazione anche altri materiali, che offrono la possibilità di ottenere altri segni grafici differenti, con i quali esplorare nuove espressività artistiche.
Vediamo quali sono:
I carboncini e le crete
Le crete sono bastoncini lunghi una decina di centimetri a sezione rettangolare. Si trovano in una vasta gamma di colori, oltre al nero, grigio e varianti del bruno. La loro forma permette notevoli variazioni di tratto, che potrà essere sottile se usiamo il bastoncino di spigolo, oppure largo se lo usiamo piatto.
I pastelli
I pastelli più comunemente usati sono ad olio o a cera, e a seconda della quantità di legante con cui sono impastati, offrono un tratto più o meno morbido.
In particolare i pastelli a olio possono essere più "magri" lasciando un segno più friabile e gessoso; oppure più "grassi" con un segno molto morbido e simile alla pittura ad olio.
Le penne, i pennarelli e gli inchiostri
Un disegno molto affascinante si ottiene utilizzando le penne: sia le comunissime penne a sfera, che le più recenti a gel o ad inchiostro liquido. Si tratta di un mezzo espressivo che varia a seconda della punta (più o meno grossa) della penna, e che non permette ripensamenti; ma forse proprio quest'ultima caratteristica potrebbe, attraverso la ricerca della forma con numerosi segni sovrapposti, creare degli effetti particolarmente interessanti.
Una penna particolare e di facile realizzazione è la "penna di carta" che si ottiene piegando a metà una striscia di carta, cartone o plastica al fine di ottenere una condotta appuntita che possa lasciar scorrere l'inchiostro, il quale non verrà intinto nella boccetta, ma sarà lasciato scivolare in gocce, più o meno velocemente a seconda dell'inclinazione che daremo alla penna, lungo la piegatura. Il segno che si ottiene sarà irregolare e dagli effetti imprevedibili, che solo l'esperienza consentirà di imparare a controllare. E' inoltre uno strumento delicato che si consuma facilmente e che dovrà essere spesso rifatto e sostituito.
I pennarelli
I pennarelli possono avere la punta sottilissima oppure molto grossa, offrendo ovviamente risultati diversissimi. Quelli fini sono adatti ad un disegno a tratteggio, mentre i grossi possono essere utilizzati per disegni espressionisti oppure nella realizzazione di grandi campiture di colore.
Generalmente per colorare una zona ampia si esegue un tratteggio fitto e ravvicinato; questo perché il colore dei pennarelli asciuga rapidamente lasciando ben visibile il segno, cosa che rappresenta una peculiarità di questo strumento.
Leggi anche: Il disegno per l'incisione e la xilografia
Gli inchiostri
L'inchiostro di china è contenuto in boccette di vetro, esiste in diversi colori, oltre al classico nero e color seppia. Può essere utilizzato puro o diluito con acqua per ottenere tonalità trasparenti.
I lavori ad inchiostro possono essere eseguiti con penne o pennelli (e con la penna di carta più sopra descritta). E' possibile inoltre utilizzare più colori nello stesso lavoro, sovrapponendoli, una volta diluiti, in strati successivi.
Anche con gli inchiostri è possibile sperimentare molto; ad esempio si può provare a lavorare su foglio inumidito, oppure intervenire con una spugnetta umida su tracce di inchiostro ancora bagnato tracciate su foglio asciutto. E' possibile infine provare a lavorare a macchie di inchiostro lasciate cadere in modo casuale sul foglio, e così via...dando insomma, libero sfogo alla fantasia.
CARATTERISTICHE E FORMATO DEL FOGLIO DA DISEGNO
Veniamo ora ad una altro aspetto importante nel disegno: il supporto, ovvero il foglio su cui andremo a disegnare. Qualunque tipo di carta è adatto per disegnare, però esistono tipologie di carta, che in base alle loro qualità, risultano più adatte a certe tecniche rispetto ad altre.
Ad esempio, penne, pennini, pennarelli e simili, andranno meglio su carta liscia, mentre carboncini, matite grasse, crete, sanguigne e matite morbide, avranno maggiore effetto su carte ruvide; così come le tecniche "umide" quali le tempere o l'acquarello saranno più adatte su carte grosse e spesse.
Anche il colore della carta riveste la sua importanza in relazione al risultato finale che desideriamo ottenere. La tinta del fondo contribuisce in modo considerevole nel creare l'atmosfera del disegno. In ogni caso, con i materiali coprenti quali i pastelli, le crete, le tempere, oppure i carboncini è possibile utilizzare carte o cartoncini anche piuttosto scuri; mentre con i trasparenti quali l'acquarello o gli inchiostri è meglio utilizzare carta bianca, panna o leggermente giallina.
Teniamo anche presente che, la carta su cui andiamo a disegnare, non necessariamente deve essere carta "da disegno" ma potrebbe anche trattarsi di altri supporti cartacei quali ad esempio carta di giornale, carta da pacco, cartone, carta paglia che si usa per le tovagliette in certi ristoranti...e così via. La conoscenza delle diverse tecniche di disegno, permette anche di spingersi ad utilizzare supporti "non convenzionali" mettendo in campo tutta la nostra fantasia.
Infine, riveste fondamentale importanza, per la buona riuscita di un disegno, la scelta del formato del foglio e del suo orientamento (orizzontale o verticale) in virtù del soggetto da rappresentare.
Un soggetto che si slancia verso l'alto avrà una resa migliore su un foglio posto verticalmente, così come un tema dove l'elemento orizzontale è molto marcato ed importante , avrà il suo naturale sviluppo compositivo su un foglio orientato in senso orizzontale.
Il formato quadrato potrebbe, infine, essere interessante per andare a sottolineare la presenza scenica e la staticità di un soggetto, la sua monumentalità.
Un soggetto che si slancia verso l'alto avrà una resa migliore su un foglio posto verticalmente, così come un tema dove l'elemento orizzontale è molto marcato ed importante , avrà il suo naturale sviluppo compositivo su un foglio orientato in senso orizzontale.
Il formato quadrato potrebbe, infine, essere interessante per andare a sottolineare la presenza scenica e la staticità di un soggetto, la sua monumentalità.
IL SOGGETTO E LO SVILUPPO DI UN DISEGNO
Un disegnatore deve per prima cosa diventare un buon osservatore della realtà, in quanto la natura, gli oggetti oppure volti e figure, sono il suo punto di partenza, sia che il disegno dovrà risultare fedele alle forme reali, e sia che debba essere interpretato.
Una volta apprese le caratteristiche tecniche che ciascun materiale offre al disegnatore; occorre ora sviluppare la capacità di disegno vera e propria. Occorrono nozioni di tipo pratico e teorico che permettano di tradurre in segno tracciato su carta ciò che si sta osservando e si vuole riprodurre o interpretare.
Individuare i rapporti proporzionali tra gli oggetti, sapere che cos'è la prospettiva e gli effetti di luce e ombra, sono conoscenze indispensabili per ottenere un buon risultato.
UN METODO PER DISEGNARE
Per prima cosa, qualunque sia il soggetto, occorre compiere un'analisi preliminare. E' di fondamentale importanza, prima di tracciare qualsiasi linea sul foglio, avere lungamente osservato e capito, quali sono le dimensioni degli oggetti, quali le distanze tra di loro e come collocarli sullo spazio del foglio: in sintesi, occorre imparare per primissima cosa ad osservare con attenzione ciò che vogliamo disegnare.
Disegnare al primo "colpo d'occhio" è una cosa che si acquisisce con molta esperienza. Sull'inizio, il disegnatore principiante, dovrà invece mettere in gioco un continuo lavoro di verifica delle dimensioni e delle distanze, attraverso un metodo di misurazione ben preciso.
Come misurare:
Data una certa composizione di oggetti, dobbiamo individuare (osservando) quali sono gli oggetti più grandi e quali più piccoli, determinare i rapporti di grandezza tra di loro; individuare quelli che si trovano in primo piano e quelli che invece risultano sullo sfondo.
Per determinare tutto questo occorre sforzarsi di individuare le linee immaginarie che servono a definire le lunghezze, le altezze, le larghezze e le distanze tra gli oggetti; confrontando queste misure si troveranno punti e linee di riferimento, allineamenti e rapporti proporzionali.
Detto così, sembra una cosa molto difficile da fare (ed in parte lo è, almeno sull'inizio) ma poi con un po' di allenamento ed esperienza, tutto ciò diverrà più naturale.
Per aiutarsi in questa operazione, si può ricorrere al metodo classico di misurazione con la matita procedendo così:
Per aiutarsi in questa operazione, si può ricorrere al metodo classico di misurazione con la matita procedendo così:
- impugnare la matita alzandola e frapponendola tra il nostro occhio (destro o sinistro) e l'oggetto da misurare
- chiudere l'occhio non interessato e osservare con l'occhio aperto il rapporto tra la dimensione della matita e l'oggetto sullo sfondo che vogliamo misurare.
- prendere con il dito la misura dell'oggetto, posizionandolo sulla matita, all'altezza che interessa, e confrontare la misura (tenendo fermo il dito) con un altro punto di riferimento (esempio: se stiamo misurando una mela, per disegnarla della dimensione corretta rispetto al cestino, una volta presa la misura della mela, poniamo in confronto questa misura, senza muovere il dito dalla matita, con il cestino, oppure con la sua distanza dalla mela ecc. e vedremo che magari la mela misura la metà del cestino, oppure è distante una volta e mezza dal cestino e così via..)
- con questo riferimento tracciare il disegno
- il principiante dovrà ripetere queste operazioni svariate volte, sino a che non trova le proporzioni, le segna e le disegna correttamente sul foglio.
LA LINEA DI CONTORNO - CARATTERISTICHE
Una volta individuate le linee e i riferimenti che ci permetteranno di impostare correttamente il nostro disegno vediamo come deve essere tracciata la linea di contorno che definirà il nostro disegno.
- Innanzitutto la linea di contorno potrà essere disegnata utilizzando uno dei mezzi che abbiamo descritto più sopra: matite (dure o morbide), carboncini, crete, penne o inchiostri; e a seconda del mezzo usato il segno acquisterà una sua caratteristica precisa legata alla natura del mezzo. Ciò che conta è conoscere le possibilità espressive di ciascun mezzo, e per farlo non resta che sperimentare.
- Il segno potrà essere continuo o spezzato, e il suggerimento è quello di provare entrambi, magari copiando un soggetto piuttosto semplice, ma che in qualche modo ci attragga (non uno qualsiasi)
- Il tratto dovrà essere sensibile (cioè variato; più o meno marcato e vibrato) oppure potrebbe anche essere costante (senza cioè alcuna variazione di intensità o spessore) e anche se quest'ultimo è poco frequente, potrebbe però essere frutto di una scelta stilistica ben precisa.
- la linea sensibile è invece frequente e largamente utilizzata dai disegnatori di tutti i tempi; un segno che interpreti nello spessore, nella sua vibrazione, nelle sovrapposizioni il colore, la luce, l'atmosfera ed il carattere del soggetto
- Il segno potrebbe anche essere simile ad una matassa avvolgente, un insieme si linee sovrapposte che mettono in evidenza il ragionamento e la ricerca della forma.
In sostanza il disegno di solo contorno con la linea deve essere sostenuto dalla poesia della nostra sensibilità.
Sin qui abbiamo trattato della linea, che permette di realizzare un disegno in due dimensioni; ma per proseguire nel nostro disegno occorrerà anche dare una valorizzazione tonale alle luci e alle ombre, al fine di suggerire la terza dimensione del disegno, cioè il volume.
A questo proposito vi rimando ad un altro articolo che ho già pubblicato sull'argomento, ripromettendomi però di proseguire ulteriormente anche in altri post, questo stesso argomento, che riveste sempre grande importanza per chi vuole disegnare.
Vedi anche l'articolo sul Disegno tonale a chiaroscuro.
Oppure Vedi anche: Il disegno di pittori e scultori
Bibliografia
GRANDI MANUALI - GUIDA AL DISEGNO - Ferenc Pintér - Orsa Maggiore Editrice
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