mercoledì 11 settembre 2019

DIPINGERE E' IMPARARE A VEDERE!

Il primo passo per imparare a dipingere è osservare! Vedere e capire cosa stiamo guardando per poterlo poi riprodurre nello spazio della tela è, per il pittore, di fondamentale importanza. 



DIPINGERE E' IMPARARE A VEDERE BLOG ARTISTA H24 - LE MANI DIPINTE DA MICHELANGELO NELLA CREAZIONE CAPPELLA SISTINA
Michelangelo - Cappella Sistina




 Questo blog dedicato agli artisti o aspiranti tali, nasce come strumento di studio e approfondimento mio personale su temi legati alla pittura, alla storia dell'arte e anche alle scienze cognitive applicate all'arte, che furono oggetto della mia tesi di laurea al Dipartimento di arti visive dell'Accademia di Brera e che intendo condividere con chi sarà interessato a queste informazioni.


Sono pertanto in preparazione una serie di articoli, legati al modo di dipingere, ai diversi tipi di pittura, al disegno, alla teoria del colore, alle scelte di vita che un aspirante artista può compiere, oltre ad altre tematiche dirette a sviluppare lo studio dell'arte a 360 gradi.



Il linguaggio figurato nasce con l'uomo, ed essendo alla base del successivo sviluppo dei segni grafici della scrittura, presenta caratteri di universalità. L'esprimersi per immagini è una forte connotazione che l'uomo ha dentro di se, e che lo ha portato sin dai tempi più remoti ad effettuare dei segni sui supporti più diversi, utilizzando i mezzi messi a disposizione dalla natura. Esprimersi attraverso la pittura è per molti di noi un'esigenza; non un capriccio e nemmeno un passatempo,  ma spesso una vera e propria ossessione: una necessità fisica che deve  essere assecondata a pena di avvertire una mancanza e sofferenza.

Dai tempi dei primi disegni rupestri, la pittura ne ha fatta di strada, e benché più volte sia stata data per spacciata, essa continua a sopravvivere come mezzo espressivo scelto da molti artisti contemporanei.


Esercitiamoci a guardare


La riproduzione su tela non necessariamente deve essere totalmente oggettiva, molto più spesso si tratta di un dipingere legato al sentire, un operare attraverso il filtro individuale dell'artista ma, nonostante questo, il pittore deve durante la sua formazione, sviluppare la capacità di osservare, al fine di riuscire a tradurre sul supporto scelto,  ciò che lo colpisce in segni e colori.

Il perfezionamento della capacità di vedere, si acquisisce con l'esercizio ed è importante, così come lo è per l'atleta, allenare il proprio corpo o per il musicista affinare l'orecchio.

Sotto il profilo biologico la visione ha inizio quando la luce entra nell'occhio attraverso il cristallino formando sulla retina un'immagine capovolta; i raggi luminosi vengono quindi convertiti in impulsi nervosi che una volta giunti al cervello vengono interpretati come immagini. 

E qui sta il punto cruciale: la parola "interpretati". Ciascun cervello reagirà ed analizzerà queste immagini sulla base del dato fisico oggettivo determinato dalla luce che ha ricevuto dall'esterno attraverso gli organi di senso,  mediando però queste informazioni, sulla base del proprio vissuto e sull'esperienza già acquisita in precedenza. 

Il superamento del conflitto tra cervello e occhio è una delle capacità che devono essere apprese con l'allenamento, perché molto spesso il cervello non può o non vuole accettare ciò che l'occhio gli trasmette. Il pittore deve poter essere in grado di controllare in modo intenzionale la raffigurazione delle immagini.

Un esempio classico del vedere attraverso il proprio carattere personale ed emotivo lo si ritrova analizzando i disegni dei bambini, i quali raffigurano un oggetto tanto più grande quanto più esso è importante per loro; anche gli adulti conservano questa caratteristica deformando la realtà in modi analoghi e per le stesse ragioni. 


L'artista quando si appresta ad impostare il disegno di un soggetto deve risolvere due problemi di ordine pratico:

- utilizzare la capacità di riprodurre la realtà che sta osservando, che è tridimensionale, riportandola alle due dimensioni;

- raffigurare in modo sufficientemente realistico le caratteristiche formali ed estetiche del soggetto;



Per fare questo ha a disposizione due modi:



- le regole della prospettiva formale (leggi qui l'articolo dedicato al disegno in prospettiva) che non sono particolarmente complicate anche se legate ad una regola matematica che inizialmente può sembrare difficile da apprendere.  Una volta capita e fatta propria, permetterà di raffigurare in modo corretto disegni anche complessi, oppure di riprodurre, basandosi sulla memoria e sull'immaginazione, una città, un paesaggio naturale o un qualsiasi oggetto.


- l'osservazione diretta complementare alle regole della prospettiva, permette invece di raffigurare il soggetto imparando ad osservare i vuoti che contornano l'oggetto così come i pieni che lo compongono;  i rapporti tonali e le altre relazioni tra gli oggetti della composizione, ed infine,  i particolari di ciascun elemento ponendolo in rapporto con gli altri oggetti presenti nell'immagine.

Altro fattore importante nell'imparare a vedere (e in conseguenza a riprodurre) è la selezione che consiste nella capacità di estrapolare dall'immagine complessiva gli elementi essenziali, in modo che queste linee tracciate su carta o su tela stimolino il futuro osservatore a ricostruire, nel proprio cervello l'immagine vedendo così ciò che l'artista vuole sia visto.

Lo sviluppo di questa abilità è fondamentale per chi voglia occuparsi di arti figurative perché i suoi occhi dovranno imparare, in collaborazione con il cervello, a sintetizzare le forme eliminando tutto il superfluo.

Il mio primo maestro ripeteva spesso a noi allievi una frase: "In pittura dovete dire tanto con poco" riferendosi quindi alla capacità di sintesi che un pittore deve perseguire (evitando quindi di essere didascalico e noioso nei dettagli) e nel contempo fare in modo che l'opera possa offrire al futuro osservatore la possibilità di essere ricostruita nel suo cervello attraverso un ruolo attivo.



Iniziamo a lavorare osservando


Chi sa vedere correttamente ciò che vuole disegnare diviene in grado di disegnarlo, tant'è che, se la visione è superficiale o confusa, il disegno assume le stesse caratteristiche. L'eventuale distorsione di una forma per fini artistici deve nascere dalla conoscenza esatta di quella forma e non dall'ignoranza!

Picasso prima di giungere a "piegare" la linea al suo volere (disegnando immagini dalle connotazioni infantili) imparò dapprima a disegnare come Raffaello! Lui stesso affermò che per giungere successivamente a disegnare come un bambino ci volle tutta la sua vita.

Per imparare a riprodurre correttamente un'immagine dobbiamo dunque esercitare il processo di visione e coordinazione dell'occhio con il cervello, che trasmette poi le informazioni alla nostra mano. La stessa regola vale anche nel caso in cui l'immagine non sia tratta dall'osservazione diretta della realtà, ma provenga dal nostro mondo interiore, verso il quale abbiamo diretto il nostro sguardo.


Anche nel caso in cui stessimo osservando un soggetto reale, l'immagine da noi riprodotta non sarà mai una copia perfetta e fedele della realtà;  ci sarà sempre l'intromissione del nostro temperamento ad influenzare il risultato finale.

Il disegno quindi, che è alla base della pittura, è arte immediata: con poche righe su di un foglio bianco è possibile creare un piccolo mondo.


 DIPINGERE E' IMPARARE A VEDERE! BLOG ARTISTAH24 - TACCUINO DI UN ARTISTA CHE DISEGNA UN PAESAGGIO

L'esercizio darà alla vostra mano l'abilità necessaria alla riproduzione corretta, mentre  l'abitudine all'osservazione faciliterà questa capacità. Solo così sarà possibile impadronirsi della tecnica del disegno e in conseguenza della pittura.







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Fonte delle immagini: Pixabay.it


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