mercoledì 3 giugno 2020

COME ABBINARE I COLORI NEL MODO MIGLIORE IN PITTURA

Che rapporto hanno i colori tra loro? Quali sono gli abbinamenti più gradevoli e come i colori si possono accordare nel modo migliore? Cerchiamo in questo post di rispondere a tutte queste domande. 


COME ABBINARE I COLORI NEL MODO MIGLIORE IN PITTURA blog artistah2 Henri Matisse collage4
Henri Matisse - collage


Gli studiosi del colore hanno cercato,  attraverso modelli concettuali tridimensionali, quali ad esempio la piramide di Lambert, il doppio cono di Ostwald e la sfera di Runge (ripresa poi da Itten), di fissare le regole di funzionamento della teoria del colore.


Nel modello a sfera, ad esempio, i colori sono posti saturi all'equatore, e desaturati man mano che si percorrono gli assi orizzontali; sono schiariti verso l'alto e scuriti verso il basso. 

Questa combinazione di colori permette di collegare, in progressione armonica, le tinte attraverso dei triangoli, ai vertici dei quali (e lungo i quali) ciascun colore è graduato in base alla tonalità, chiarezza e saturazione.


Rudolf Arnheim, grande studioso del colore, ci insegna che tutti i colori di una composizione si debbono adattare reciprocamente, in modo da formare un "tutto" unificato, anche se, prosegue Arhneim, gli artisti nel comporre i colori nelle loro opere, non seguono alla lettera, (per lo meno nella maggioranza dei casi) queste regole.

In ogni caso, come possiamo determinare quale sia il modo migliore per abbinare tra di loro i colori, all'interno delle nostre opere?



COMPOSIZIONE PITTORICA: UN PARALLELO CON LA MUSICA



Per capire meglio come abbinare in modo efficace i colori tra di loro, facciamo un parallelo con la musica, dove i compositori, si trovano a dover fronteggiare gli stessi problemi che si presentano ai pittori.

Il compositore Schonberg, nella sua teoria dell'armonia musicale, distingueva la composizione in tre settori:
  1. ARMONIA
  2. CONTRAPPUNTO
  3. TEORIA DELLA FORMA

Dove, l'armonia è la dottrina degli accordi e dei loro possibili legami, il contrappunto è la dottrina che fa riferimento alla combinazione dei motivi musicali, e infine la teoria della forma che riguarda le norme di costruzione del pensiero musicale.

Arhenim, che si è occupato di questo parallelismo tra pittura e musica afferma che 

"la teoria musicale non si preoccupa di ciò che costituisce un piacevole insieme di suoni, ma del problema di come dare forma adeguata a un determinato contenuto. Il bisogno che ogni cosa si sommi in un tutto unificato è solo uno degli aspetti del problema, e non viene certo soddisfatto in musica basando la composizione su un assortimento di elementi che si fondino in qualsiasi combinazione."

Per quanto riguarda la composizione pittorica, lo stesso Arnheim ci dice che essa richiede tanto le separazioni quanto le connessioni (vedi anche l'articolo sull'espressione dei colori) mentre la teoria del colore si occupa solo di stabilire come ottenere le unioni ed evitare le separazioni tra i colori, essendo pertanto incompleta.

E riferendosi ancora a Schonberg, egli nuovamente afferma

"(...) la scala musicale può venire considerata come la tavolozza del compositore, proprio perché i suoi toni non si accordano tutti in una facile consonanza, ma presentano anche varie possibilità di discordanza, di vario grado"

Ma l' approfondimento circa la composizione pittorica, connessioni e divergenze cromatiche, sarà oggetto di un prossimo articolo (...), al momento soffermiamoci maggiormente sul nostro problema che è quello di iniziare a capire come abbinare correttamente i colori tra loro, in base alle leggi della teoria del colore.

Non è un argomento che si assimila facilmente, perciò procediamo per gradi.






ARMONIA E MELODIA DEL COLORE



Per cercare di capire come si possono abbinare nel modo migliore i colori, torniamo per attimo a parlare di colori secondari e terziari, ricordando che:


Le mescolanze secondarie sono formate dai tre colori primari mischiati tra loro in parti eguali

  • verde= giallo+blu
  • arancione= rosso+giallo
  • viola= rosso+blu

Mentre le mescolanze terziarie, presentano uno squilibrio in quanto formate dai tre colori primari presenti però in quantità diverse (in rapporto convenzionale di 2 : 1)

  • Rosso-bluastro (rosso 2 parti , blu 1 parte)
  • Blu-rossastro (blu 2, rosso 1)
  • Giallo-bluastro (giallo 2, blu 1)
  • Blu-giallastro (blu 2, giallo 1)
  • Rosso-giallastro (rosso 2, giallo 1)
  • Giallo-rossastro (giallo 2, rosso 1)


Se collochiamo ciascuna mescolanza secondaria, giustapposte tra le sue due corrispondenti terziarie, accostandole ponendo al centro il colore secondario (esempio il verde) mentre sulla sua sinistra e sulla sua destra i rispettivi colori terziari (ad esempio) :

- VERDE (colore secondario)
- Giallo-bluastro (Gb)
- Blu-giallastro (Bg)


(e così via anche per gli altri due colori secondari, arancione e viola) ogni gruppo di colore va a formare un insieme di colori determinato da una superficie unitaria.

Cominciamo quindi, a questo punto, ad addentraci nelle possibili combinazioni di colori

Se poniamo il colore secondario (ad esempio il verde) in modo tale che esso faccia da sfondo, sul quale poi collochiamo i due colori terziari (Gb e Bg) che dal verde derivano in quantità sbilanciate, avremo due diversi piani di profondità, e i tre colori (un secondario e i due terziari), formeranno un insieme che ha i requisiti della completezza cromatica

Il risultato è una situazione di equilibrio dovuto alla presenza della mescolanza secondaria, i cui componenti primari sono paritari, e contemporaneamente un diverso equilibrio, originato invece dagli "squilibri" riferiti ai due colori terziari, che si però si bilanciano l'un l'altro.

L'equilibrio del colore secondario (quindi nell'esempio il verde) si scinde in due vivaci tonalità squilibrate (dovute alle quantità diverse di colore): il Giallo-bluastro (che è un verde brillante) e il Blu-giallastro (che è un luminoso azzurro turchese) le quali emergono dallo sfondo verde secondario, originando un effetto che è in parte di tensione divergente, e in parte di congiungimento, che conduce i due colori terziari verso il loro colore "madre" che li completerebbe.

L'inversione di quantità di colore presente nelle due mescolanze terziarie determina sia l'incompletezza che l'armonia esistente tra loro.


  • L'incompletezza è dovuta all'assenza del terzo colore primario
  • L'armonia è invece originata dalla coesione e dalla tensione dovuta allo squilibrio esistente tra i due colori terziari, che unendosi raggiungerebbero il calmo equilibrio della mescolanza secondaria, dalla quale provengono e verso la quale tendono a tornare.
Questo tipo di coppie armoniche è definito inversione completa, dato che ciascuno dei due componenti assume, all'interno della coppia di colore terziario,  il ruolo di dominante nell'una e di subordinato nell'altra. 

Leggi l'articolo sulla struttura del colore (qui)

Ciascun colore ha dentro di sé un po' dell'altro. E uno stretto legame avvolge il colore secondario e i due terziari che da esso derivano. 

La parola stessa "armonia" dall'etimo greco, significa congiunzione che nasce dagli opposti.

Secondo il pitagorico Filolao


"L'armonia nasce solo dai contrari (...) perché l'armonia è unificazione di molti termini mescolati, e accordo di elementi discordanti"

Continuando nell'esame dei migliori modi di abbinare i colori in pittura arriviamo al concetto di MELODIA.

La melodia è parte dell'armonia: la melodia possiamo dire che sia il cuore dell'arte pittorica.

Se, come abbiamo detto, l'armonia comprende consonanze e dissonanze, la melodia è invece assimilabile ad una linea continua, dove non troviamo distacchi o divergenze, e dove tutto scorre in maniera lineare.

La melodia è qualcosa dove il colore trapassa l'uno nell'altro senza che vi siano interruzioni.

La melodia, nell'arte è parte della composizione armonica, e può  dare ad un oggetto sia unità formale, che essere in grado di distinguerlo dall'ambiente in cui è inserito.




I COLORI MELODICI, COME ABBINARLI


Un insieme di colori armonici è cromaticamente completo, dato che nessun componente è assente, mentre nel caso di un insieme di colori melodici potrebbe non esserlo.

L'insieme di colori che deriva da un solo colore secondario non è armonico, in quanto manca il terzo colore primario, determinando l'incompletezza dell'insieme.

Quindi (facendo un esempio) da un arancione (Giallo+Rosso in pari quantità) avremo i due colori terziari in quantità squilibrate:


  1. Giallo-rossastro (Gr)
  2. Rosso-giallastro (Rg)

Per completarlo potremmo ricorrere a due soluzioni:

  1. I gruppi di colore completi possono inserire il colore primario mancante ponendolo come sfondo
  2. Si possono utilizzare come sfondo, due terziari, la cui somma equivalga al colore puro, formati dal colore primario mancante in quantità dominante
Per dirlo con degli esempi:

Nel punto 1: lo sfondo dell'insieme di colori è costituito dal colore mancante, che va a completare in modo armonico il gruppo di colori; quindi nel caso in cui abbiamo un insieme di colori formato dal viola al centro, dal Rosso-bluastro a destra e dal Blu-rossastro a sinistra, sarà il giallo (che è il colore primario mancante) posto come sfondo, a costituire il completamento cromatico in armonia.

Nel punto 2: Se lo sfondo, anziché essere costituito dal solo colore primario mancante (nell'esempio il giallo) è invece composto da due colori terziari formati entrambi dal colore mancante in posizione dominante e dagli altri due colori (blu e rosso) in posizione subordinata. Quindi da un Giallo-bluastro e da un Giallo-rossastro.


Dal punto di vista percettivo avviene che:


  • Due colori complementari, fusi nella stessa quantità originano un grigio (che è una tinta neutra)
  • Nell'esempio sopra riportato il Giallo-rossastro e il Giallo-bluastro sono due terziari complementari tra loro (originano un arancione e un verde dove, in entrambi i casi, il giallo domina)
  • Questi due complementari, percettivamente si annullano, originando il giallo puro (ottenuto dalla somma delle due quantità dominanti di giallo) e il grigio originato dai due colori complementari fusi insieme.
Si ottiene lo stesso risultato in un gruppo di colori basato sul colore secondario arancione che può essere completato da:

  • Blu-giallastro
  • Blu-rossastro
Oppure nel caso di un insieme di colori basati sul verde da:

  • Rosso-giallastro
  • Rosso-bluastro

Queste coppie di colori terziari completano ciascuna il proprio gruppo creando un continuum cromatico, che non ci sarebbe se a fare da sfondo, anziché questi colori terziari ci fosse solo il colore primario mancante, dato che 

  • nel gruppo del viola se il fondo è solo il giallo, non c'è giallo nel viola.
  • oppure nel verde con un fondo solo rosso, il rosso non è mai presente.
  • ed infine nel caso dell'arancione, mancherebbe il blu.
Ripetuto in altre parole, il continuum viene spezzato (e non si verifica) se circondiamo ad esempio il viola (che è rosso+blu) con il solo giallo (anziché con i terziari Giallo-rossastro e Giallo-bluastro) in quanto nel colore primario giallo puro , non troviamo traccia né del rosso (che invece è presente in misura subordinata nel Giallo-rossastro) e neanche del blu (che invece è presente in quantità subordinata nel Giallo-bluastro).


CONCLUDIAMO l'esame degli abbinamenti di colore osservando che, si possono formare tre strati di profondità attraverso il passaggio da:


  1. i tre colori puri primari (Giallo - Rosso- Blu)
  2. una coppia di terziari formati da un primario in quantità dominante 
  3. una coppia di terziari in cui il colore primario è in quantità subordinata 

Con queste nozioni di teoria del colore è possibile abbinare i colori nel modo migliore, sia in pittura che nel design o altre arti visive, dove il colore sia determinante nella buona riuscita di un lavoro e nella sua efficacia comunicativa.

Si può, ad esempio, creare lo sfondo di una parete, davanti alla quale porre un oggetto melodico, che risulterà armonicamente legato ad essa.


Fonte bibliografica:

Le armonie del colore - Augusto Garau - Ed. Hoepli



VEDI L'ARTICOLO SUCCESSIVO SULL'ARGOMENTO





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