mercoledì 29 gennaio 2020

IL DISEGNO DI PITTORI E SCULTORI

In questo post torniamo a parlare, ancora una volta dell'importanza del disegno, sulla base dello specifico utilizzo che ne fanno i pittori e gli scultori


Pittori e scultori non possono prescindere dal disegnare. Il disegno, fosse anche un semplice schizzo su un taccuino oppure pochi segni su un qualsiasi pezzo di carta, per questi artisti costituisce il primo approccio all'opera che andranno a realizzare. 

E' vero che la tecnologia odierna offre tante alternative al disegno manuale, però un taccuino o un pezzo di carta, possono ancora offrire un'immediatezza che altri supporti (tecnologici) non hanno.


IL DISEGNO DI PITTORI E SCULTORI BERNINI BLOG ARTISTAH24
Disegno di Gian Lorenzo Bernini



IL DISEGNO DEI PITTORI


Il disegno dei pittori presenta una vasta gamma di impiego a seconda dello scopo per cui è eseguito: fucina di idee, studio preliminare delle possibili soluzioni compositive, abbozzo di strutture, inclinazione e dinamica dell'oggetto, gli equilibri tonali, le espressioni di volti o atteggiamenti delle figure. Nel caso di grandi tele potrebbe essere un disegno preparatorio, da ingrandire e riportare sulla tela, oppure potrebbe riguardare una sinopia alla base di un affresco.

A seconda della finalità a cui è diretto anche il disegno cambia nella sua modalità di esecuzione. In ogni caso, sia che si tratti di un semplice schizzo, o che si tratti di un disegno accurato e definitivo, disegnare è un passaggio indispensabile dall'idea alla realizzazione.

Questo momento progettuale, offerto dal disegno, è soprattutto importante per definire la composizione e l'effetto generale che il soggetto avrà nell'opera definitiva.


DAL DISEGNO ALLA PITTURA


I disegni dei pittori si configurano come elementi fondamentali per capire il processo che ha condotto alla realizzazione di grandi opere. Segnano la nascita e lo sviluppo dell'opera, offrono la possibilità di cogliere il pensiero più immediato che ha portato poi il maestro a realizzare il suo dipinto. 

Basti pensare ai 16 studi di Raffaello per la Deposizione Baglioni che rivelano tutto il lavoro dell'artista , costretto dalla committenza a variare l'opera, a composizione già conclusa, inserendo scene di dolore della Madonna che andassero a rappresentare il dolore di Atalanta Baglioni per la morte del figlio.


Leggi anche: Raffaello Sanzio - La tecnica pittorica dei maestri


Un altro bellissimo esempio di passaggio dal disegno alla pittura è offerto dai numerosi schizzi su taccuino di Vincent Van Gogh, da cui sono stati tratti tanti famosi quadri, quali la celebre stanza di Arles, i campi di grano o le barche sulla spiaggia. Così come i tantissimi schizzi preparatori di Michelangelo per la Cappella Sistina.

Spesso i disegni preparatori per un dipinto forniscono un'importante indizio di datazione o attribuzione di dipinti controversi.

Scrive Filippo Baldinucci nel redigere il suo Vocabolario alla voce "disegno":


"apparente dimostrazione con linee di quelle cose che prima l'uomo con l'animo si aveva concepite, e nell'idee immaginate; al che s'avvezza la mano con lunga pratica, ed effetto di far con quello esse cose apparire".
Due secoli più tardi sarà invece Delacroix nel suo Dizionario per l'Arte a definire l'abbozzo: 


"E' difficile dire com'era l'abbozzo di Tiziano, per esempio. In lui la pennellata è così poco appariscente, la mano dell'artigiano sparisce così completamente, che le vie che ha preso per arrivare a quella perfezione rimangono un mistero. Restano di lui alcune preparazioni di quadri, ma in sensi differenti. Le une sono semplici monocromi, le altre sono come abbozzate a grandi pennellate con toni quasi crudi: era quello che lui diceva fare il letto della pittura..."

Leggi anche: La tecnica dell'abbozzo nella pittura a olio


ALTRI MODI DI PROGETTARE UN DIPINTO



IL DISEGNO DI PITTORI E SCULTORI BLOG ARTISTAH24 MATITA CHE DISEGNA LA PAROLA IDEA
La tecnologia moderna offre altri svariati modi per progettare un dipinto: dall'elaborazione di una fotocopia con forbici e colla, all'uso di programmi avanzati quali Photoshop o Illustrator che ormai contengono filtri e applicazioni tali da trasformare in pochi passaggi una fotografia in un"quadro" per nulla differente da un vero dipinto a olio (se non per la materia di cui è formato).

Diciamo che queste tecniche, ormai assunte a ruolo artistico, possono effettivamente offrire idee e spunti per il pittore, che successivamente, dopo una prima fase di elaborazione, passerà alla realizzazione dell'opera, mettendo a quel punto in gioco la propria manualità, maestria e ulteriore creatività.

Agendo su semplici fotocopie è possibile ad esempio, comporre un bozzetto per un successivo dipinto. Con forbice o taglierino, si può, ritagliare una parte di soggetto fotografico (che so: un edificio), ed inserirlo in un altro ambito o in un nostro disegno, ottenendo in tal modo una composizione inusuale ed originale.

Stessa cosa può essere fatta con Photoshop, o Illustrator se si dispone di questi costosi programmi. 

Infine, esistono anche App gratuiteper cellulari o PC, che possono compiere operazioni simili a quelle sopra descritte.




IL DISEGNO DEGLI SCULTORI




BERNINI - IL DISEGNO DI PITTORI E SCULTORI BLOG ARTISTAH24
Gian Lorenzo Bernini - disegno
Perché disegnano gli scultori? Questi artisti talvolta sono disegnatori di tale maestria da superare in tecnica il disegno dei pittori.

Lo scultore disegna perché la scultura, essendo una tecnica tridimensionale, deve essere esplorata da tante angolature, da tantissimi profili e punti di vista. I pittori invece, concepisco il loro dipinto più attraverso la loro sensibilità coloristica, che non in relazione strettamente alla forma.

Lo scultore è portato ad indagare la forma nello spazio, necessitando in tal modo di un  accurato studio in 3D, ed è proprio attraverso il disegno che lo scultore conduce questa indagine.

Emilio Greco, ai suoi allievi, insegnava ad utilizzare la penna per disegnare e abbozzare le future sculture, ciò perché la penna consente di definire meglio la forma e non ammette ripensamenti e incertezze; costringe ad essere precisi anche nei particolari.

Anche lo scultore Manzù ci lascia una testimonianza del suo rapporto con la scultura e gli allievi:


"Prima di tutto il professore dovrebbe spiegare all'allievo i segreti delle tecniche della carta e delle matite, segreti che sono infiniti: parlargli delle cose semplici è il modo migliore per sollecitare la sua fantasia. La conquista tecnica è anche educazione estetica: si possono sempre spiegare i motivi,  illustrare i mezzi del mestiere e dell'animo e mostrare come, attraverso questi, la fantasia, che è libera, possa trovare l'infinito. (...) l'insegnante può inserire il discorso sugli esempi dei disegni dei grandi, di Ingres, di Picasso...e far capire il perché quei maestri disegnassero così: insomma ritrovarne le ragioni e il metodo"


DAL DISEGNO ALLA SCULTURA


Manzù non sempre utilizza il disegno preparatorio per realizzare le sue sculture, a volte disegna dopo o nel momento in cui sta già realizzando un'opera.

Perché quindi disegnare? "Perché (continua Manzù) il disegno è una ginnastica quotidiana per tutti gli artisti...e poi il disegno vuol dire anche la possibilità di cogliere e fissare un attimo di ispirazione. (...) Gli artisti hanno sempre disegnato tutti. E' istintivo: e il disegno dal vero è per tutti una fonte di ispirazione...Il disegno è sempre una speranza" 


Leggi anche: L'ispirazione artistica cos'è e come trovarla

Un altro grande scultore, Henry Moore, nel parlare del suo rapporto con la scultura, attribuisce al disegno una grande importanza:

"Io amo il disegno e come scultore ne faccio uso, alle volte, per fissare un'idea che altrimenti andrebbe perduta.(...) "


ALTRI MODI DI PROGETTARE UNA SCULTURA 

Lo stesso discorso che abbiamo fatto per la pittura, cioè il poter progettare un nuovo dipinto con l'ausilio di fotocopie o di elaborazioni digitali, vale anche per la scultura.  Oggi tanti scultori  preparano il bozzetto delle loro sculture, con programmi computerizzati di modellazione in 3D affidando poi la realizzazione dell'opera, in marmo o in bronzo, a maestranze e fonderie specializzate, di fatto, occupandosi solo della pura "idea" lasciando ad altri la concretizzazione di un concetto.

Lo scultore, nel senso classico del termine però esiste ancora, e non smette di scolpire in proprio le proprie opere, realizzando lavori con la creta o con il gesso.

I bozzetti (progettati sia attraverso il disegno che con il digitale) poi verranno prodotti, magari in multipli, con l'ausilio di altri professionisti come più sopra descritto.

L'opera finale comunque, oltre ad essere stata ideata, pensata e progettata dallo scultore viene seguita e diretta dallo scultore stesso, che ne sovrintende le varie fasi di realizzazione sino all'ottenimento dell'opera finita.

In conclusione, progettare disegnando o seguendo altri modi ha un solo fine, quello di rendere visibile ciò che abbiamo concepito nella nostra testa. 





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