mercoledì 4 marzo 2020

GUERCINO - LA TECNICA PITTORICA

Quale era la tecnica pittorica che utilizzava il Guercino? Come iniziava e poi portava a termine i suoi dipinti? Vediamo in questo post quale procedimento metteva in atto questo grande maestro del '600.


come dipingeva il Guercino - blog artistah24 - due figure del guercino
Un dipinto di Guercino - particolare


CHI ERA IL GUERCINO




Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino è considerato tra i maggiori artisti italiani. Nacque a Cento, nei pressi di Bologna nel 1590 e visse fino al 1666. 


Lo strabismo, di cui era affetto, e che gli fruttò il soprannome con il quale è conosciuto nel mondo, sembra abbia in qualche modo influenzato la sua visione del reale, riflettendosi conseguentemente nella sua arte.

Fu un pittore che subì l'influenza di Caravaggio, difatti ciò che caratterizza i suoi dipinti è la presenza di bellissimi contrasti di luci e ombre. 

Egli fu anche il fondatore, nel 1616, di una famosa accademia frequentata da studenti provenienti da tutte le parti d'Europa.

Una caratteristica del Guercino fu inoltre quella di lavorare con estrema facilità e speditezza; fu un artista alquanto prolifico che ci ha lasciato una grande quantità di schizzi, disegni, lavori preparatori per altrettanti dipinti, e opere in affresco.

Generalmente le luci nelle sue opere, provengono dall'alto, e il Guercino, nell'abbozzare il dipinto, armonizza tutto l'insieme con ombre molto forti, dando unione ai colori con tonalità rossastre.

Ma vediamo quale fu il procedimento che il grande artista metteva in atto nel realizzare i suoi capolavori.


Leggi anche: Canaletto: la tecnica pittorica dei maestri


LA TECNICA PITTORICA DEL GUERCINO



La tecnica pittorica del Guercino presenta affinità col sistema pittorico in uso nel '600 (cioè in epoca Barocca).

Andrè Felibien (1619-1695), architetto e storico francese,  ci fornisce una descrizione della tecnica pittorica di Guercino, che possiamo riassumere nei seguenti punti:


  • Dopo aver stabilito l'insieme del disegno lo ripassava con un colore bruno liquido, determinando le luci e le ombre con una tecnica simile all'acquarello.
  • Cominciava poi ad applicare il colore più denso, iniziando dalle parti più chiare della carnagione, e andando gradatamente verso quelle più scure.
  • Le ombre venivano coperte con colori più a corpo mantenendole però un po' più chiare del vero, questo perché se si dipingono le ombre troppo scure e poi le si vuole schiarire, si ottiene un effetto poco naturale.
  • Le tinte della carnagione venivano dipinte dal Guercino, alla prima (cioè di getto senza ulteriori passaggi o ripensamenti successivi) con pennellate date "a mosaico" (vedi l'articolo sulla tecnica dell'abbozzo) e lasciate tali, senza cioè fonderle tra di loro.
  • I vari toni, così applicati venivano fusi solo in una fase finale, attraverso l'utilizzo di un pennello morbido, facendo attenzione a mantenere tutto il loro senso "plastico" 
  • In ultimo Guercino dava i tocchi finali con i massimi di chiari e gli scuri.


come dipingeva il Guercino - blog artistah24 - donna con il viso lievemente appoggiato su una mano




E' infine probabile che Guercino, data la sua grande abilità e capacità pittorica, dipingesse spesso "alla prima" tutto il quadro al completo, in maniera disinvolta e spedita.

E' da notare che questo artista, come del resto il suo contemporaneo Caravaggio, non fece uso delle "velature" perché era una tecnica che in epoca barocca non veniva utilizzata, oltre che per il modo di dipingere che prediligeva le tinte cupe e scure.


Leggi anche: Le velature ad olio come si fanno?


Fonte bibliografica:

Gino Piva- La tecnica della pittura ad olio e del disegno artistico. - seconda edizione- HOEPLI


Continua a navigare approfondendo la tecnica dei grandi maestri con gli articoli dedicati a Michelangelo e Leonardo.


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